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Rilevatori di gas (strumenti non obbligatori per legge) venduti a peso d’oro



Ci risiamo.

Dopo essersi presi un anno sabbatico, forse nelle patrie galere, gli incaricati di una ditta hanno ripreso il loro tour e dopo aver visitato tra l’altro la Lombardia ed il Lazio, sono di nuovo tra noi. Non se sentivamo la mancanza. Sono ricominciati a spuntare manifesti di avviso all’ingresso dei condomini o nelle buche della posta delle abitazioni, nei quali, tra riferimenti alla normativa UNI e all’obbligo di sostituire la canna del gas, viene preannunciata la visita a domicilio da parte dei tecnici, con tanto di tesserini di riconoscimento.

Questi benefattori della società sono stati così solerti da mettere un avviso qualche giorno fa, anche nella buca della posta di operatori di questa associazione consumatori. Li stiamo aspettando con ansia.

Al momento della visita, l’esimio tecnico si presenta, si dimentica di essere venuto lì per la canna del gas e propone un piccolo dispositivo atto a rilevare le eventuali fughe di gas e capace di risolvere appunto pericoli relativi alle fughe di gas. Girando si Internet si può facilmente verificare che il costo di apparecchi simili si aggira dai 20 ai 70 euro, mentre i i tecnici di questa ditta ne propongono uno a circa 250 euro. Nell’ultimo tour in FVG sono riusciti a piazzarne addirittura due nello stesso appartamento. Chiarito il costo esorbitante dell’apparecchio, sulla eventuale utilità niente da dire salvo che al momento della visita, l’installazione del dispositivo è dichiarata “obbligatoria per legge”. Sul contratto che viene sottoscritto si fa invece dichiarare al compratore di essere consapevole della non obbligatorietà dell’installazione dell’apparecchio rilevatore di fughe di gas.

Qualcuno potrebbe dire che “chi è cagion del suo mal pianga se stesso”, ma è nostro dovere mettere in guardia i consumatori. Come minimo si può affermare che questo sia un comportamento scorretto nei confronti del cliente, di solito persona anziana. Attenzione a queste proposte! Segnalateci questi casi o rivolgetevi alle Forze dell’Ordine.

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